IL CANTO DEL CIGNO ?

IL CANTO DEL CIGNO ?

Un buon Milan chiude l’era Berlusconi con un 2 a 1 alla Viola tra le proprie mura.

I goal tutti nel primo tempo: Kucka 15′, Kalinic 21′ e una gran rete di Deulofeu al 31′.

FASE DI STUDIO

 

Montella riconferma un 4-3-3 che vede il ritorno di Paletta in difesa a fare coppia con Gomez, e Kucka a centrocampo ad affiancare Sosa e Pasalic. Il tridente è ancora “alma latina” con Suso, Bacca (fischiatissimo) e Deulofeu.

La sorpresa tra gli sfidanti è Cristoforo dal 1′ al posto di Badelj. Sousa si affida ancora a Chiesa e Kalinic là davanti.

La prima occasione è proprio della Fiorentina che all’undicesimo ci prova con Borja Valero di sinistro. Donnarumma è pronto.

LA PARTITA CAMBIA FACCIA

 

Il goal dei rossoneri arriva al loro primo tiro in porta. Il minuto è il 16esimo. Una punizione da lontano sulla fascia destra battuta da Sosa trova Kucka in area che insacca di testa. 1 a 0.

Neanche il tempo di godersi i festeggiamenti che la Viola riprende subito la gara con la coppia Chiesa-Kalinic. Al 21′ infatti è un cross insidioso del giovane figlio d’arte che manda al croato una palla che va solo spinta in rete.

Gara divertente, ora. Gli uomini di Sousa provano a ribaltare definitivamente il match con un buon pressing che mette in difficoltà il Milan.

Ancora una volta, però, è la giocata del singolo che regala la vittoria ai Montella boys. Alla mezz’ora Deulofeu riceve centralmente sulla trequarti, un paio di falcate e sfodera un piatto destro a giro sul quale Tatarusanu nulla può.

Il 2 a 1 da sicurezza ai rossoneri che sfiorano più volte il terzo goal. Prima con Deulofeu che viene murato dentro l’area da Sanchez, poi con Vangioni che sfodera un tiro-cross davvero pericoloso. Ma è di Pasalic l’occaione più giotta. Al 42′ colpisce il palo con gran destro dal limite dell’area. La Viola si fa vedere solo con un colpo di testa di Gonzalo di poco alto.

Rossoneri a riposo sul 2 a 1.

CONTROLLO SOFFERTO DELLA GARA

 

La Fiorentina non demorde e in avvio di ripresa dissipa i dubbi di chi la credeva già vinta. Dopo 10 minuti mette i brividi al diavolo con un occasionissima di Sanchez, che servito da Ilicic si “divora” un goal già fatto dentro l’area di rigore. Palla in curva.

Continua a spingere la formazione di Sousa, ma è un dominio perlopiù territoriale che non crea veri pericoli ai rossoneri. Le cose cambiano con le sotituzioni verso metà del secondo tempo: nella viola dentro Tello e Badelj per Chiesa e Cristoforo; per il Milan dentro Zapata e Bertolacci per i marcatori Kucka e Deulofeu.

Ora si soffre. Per Bacca piovono fischi. Ancora. E’ il lontano parente del 9 che l’anno scorso aveva una delle medie realizzative più alte della serie a. Ma anche nel finale è del Milan l’occasione più nitida. All’85’ Abate servito da Bertolacci spara addosso a Tatarusanu un tiro che poteva giudere il match.

Neanche gli ingressi finali dell’ex Saponara e di Poli tra i rossoneri scalfiscono più una gara ormai indirizzata.

 

https://www.youtube.com/watch?v=8E_2PO05NQ4

 

IL CANTO DEL CIGNO ?

 

Finisce così. Con una vittoria. L’era di Silvio Berlusconi che per Montella merita “un grazie da tutto il mondo del calcio” ha portato in 31 anni, 29 trofei. VENTINOVE !

Negli ultimi 5 anni, però, abbiamo assistito a prestazioni e scelte societarie davvero troppo in declino con il passato al quale spesso ci siamo aggrappati. E sarebbe stato davvero ingiusto non chiudere con un trofeo o una vittoria.

Sono arrivate entrembe per fortuna! La supercoppa di Doha ha posto le basi su cui erigere il nuovo China-Milan. Mentre la vittoria di ieri sera ha permesso a Sivlio Berlusconi di salutare San Siro nel migliore dei modi. Quello stadio che spesso ci ha permesso di vedere la nostra squadra fare ciò che meglio gli è riuscito: VINCERE.

 

 

 

 

CHE DIAVOLO DI PARTITA !

CHE DIAVOLO DI PARTITA !

Grande prova d’orgoglio dei rossoneri in 9 per mezz’ora. L’ 1 a 0 arriva in un finale al cardiopalma.

Ma da sistemare resta l’attacco e la grana Carlos Bacca, quasi un peso nel gioco di Montella…

 

“Non importa se vinci di un centimetro o di un chilometro. L’importante è vincere”.

Chissà se da adesso in poi Montella adotterà la stessa forma mentis di Dominic Toretto in Fast and Furious…già perchè se da un lato la filosofia del Milan Berlusconiano è sempre stata quella del “bel giuoco”, dall’altro, partite come queste … e classifiche come questa donano a questo Milan un abito diverso.

Non un abito da sera glitterato, certamente… Ma la squadra di Montella ha dimostrato carattere, capacità di soffrire e gran talento e dedizione dei singoli.

In evidenza il criticato Donnarumma e la nuova (speriamo) stella Deulofeu.

INIZIO IN CHIAROSCURO

Decisamente più scuro che chiaro. I Montella boys appaiono tesi e insicuri, ma nell’altra metà campo c’è una squadra con amnesie difensive sconosciute fino a un paio di settimane fa. Il festival degli errori lo apre Krafth. Deulofeu impegna Da Costa e sulla ribattuta Pasalic sbaglia la prima di una lunga serie di goal.

La frittata rischia di combinarla Bacca, irriconoscibile, che confeziona una ghiotta occasione Krejci. Ottimo Donnatumma in uscita. Pochi minuti dopo una sua incertezza, l’unica in tutto il match, mette i brividi lungo la schiena al popolo rossonero.

Finale “fantozziano” del primo tempo che si chiude con l’infortunio di Romagnoli (al suo posto Zapata) e il rosso a Paletta (già ammonito in precedenza per uno spintone da fermo su Mbaye) per un fallo al limite dell’area su un inspirato Dzemaili.

Squadre a riposo sullo 0 a 0. Milan in10.

SOTTO IL SEGNO DI GIGIO E DEULOFEU

La ripresa, con Gustavo Gomez per Locatelli, lascia presagire un Milan propositivo.

Al 57esimo Pasalic tira addosso a Da Costa. Il goal pare essere nell’aria, ma poco dopo arriva quello che in una qualsiasi partita varrebbe il colpo del K.O.

Kucka, già ammonito, si fa espellere per un pestone decisamente evitabile ai danni di Nagy.

Il Milan ora è in 9. Il minuto è il 60esimo.

Negli ultimi 30 minuti assisitiamo ad un thriller. Uno di quelli che ti lasciano inchiodato alla poltrona per vedere cosa succede alla fine sperando che finisca come immaginavi. Mister Montella mette in mostra le sue doti di scacchista.

Fuori Bacca, dentro Poli. Partita di gran sacrificio quella del centrocampista, elogiato nel post-partita dall’aeroplanino.

Ora si soffre. Gli uomini di Donadoni sanno che a questo punto sarà molto difficile non portare a casa i 3 punti. I felsinei si scagliano in avanti ma non concretizzano una fetta di partita dominata territorialmente. Quando poi il 17enne portierone rossonero compie un autentico miracolo su una botta ravvicinata di Krejci, qualcosa cambia. Psicologicamente è un macigno per il Bologna che forse inizia a pensare al finale del thriller…

 

 

E’ il momento chiave del match. Deulofeu si carica sulle spalle la squadra. Con le sue ripartenze consente ai suoi 8 compagni di respirare e ripartire con ordine. Prestazione maiuscola la sua, che dona serenità al Milan privo di Jack Bonaventura per tutta la stagione.

Dirige un contropiede che è una gioia per gli occhi, ma Pasalic di segnare sembra proprio non volerne sapere stasera…sembra…

La traversa direttamente da calcio d’angolo è una pennellata alla Baggio anni ’90. Ma una vittoria sul finale con un suo goal a questo punto quasi te l’aspetti…quindi ci regala anche il colpo di scena.

Il minuto è l’89esimo. Fascia destra vicino alla porta difesa da Da Costa. L’attaccante catalano si beve Maietta con uno scatto bruciante, lo porta vicino al fondo ed entra in area di rigore. Passaggio al centro dell’area piccola sotto le gambe di Krafth che arriva sui piedi di Pasalic ad un metro dalla porta.

Il goal tanto facile quanto importante.

E’ un regalo, un numero di alta classe che permette al centrocampista croato di mettere la sua firma su una partita fino a quel momento sotto la sufficienza.

Un incredibile vittoria che rilancia le ambizioni europee del Milan e scaccia le nubi della crisi portate dalle ultime 3 sconfitte.

La squadra ora dovrà però fare i conti con le assenze per squalifica e gli infortuni. Ma con le conferme di un gruppo compatto, la grandissima personalità di quel Gigio Donnarumma troppo ingiustamente criticato e il colpo del condor Galliani, l’aeroplanino può far volare ancora il suo Milan.