BLINDIAMOLO !

 

Personalità, umiltà e tanto tanto talento.

I 3 motivi per tenersi stretto il giovanissimo numero 99 rossonero.

 

Nel novembre 2015, un Modigliani venne battuto all’asta ad una cifra record di 170 milioni di dollari. Il quadro è “Nu couché” definito uno dei capolavori assoluti dell’artista di Livorno.

“Donnarumma è un Modigliani”.

A pronunciare queste parole è stato il suo procuratore Mino Raiola che parlando del possibile ma non probabile rinnovo dell’allora 17enne giocatore, forse sparando alto, fece capire che chi vorrà assicurarsi le prestazioni del talentuoso portiere, dovrà mettere mano al portafogli.

Ma il modus operandi del Milan in ottica mercato stanzia ormai da anni tra parametri zero e acquisti fatti solo a seguito di cessioni di valore maggiore o uguale. Eccezion fatta per Bertolacci, Romagnoli e Bacca complessivamente pagati 100 milioni.

Noi riportiamo di seguito i motivi per cui è FONDAMENTALE il rinnovo del contratto di Gianluigi Donarumma

PERSONALITA’:

Si potrebbero tessere le lodi del giovane portiere rossonero anche solo narrando dei suoi voli e dei suoi riflessi in quei 7 metri di porta. Ma in realtà a far innamorare i suoi tifosi, è il Donnarumma mentre la palla è lontana dalla sua porta. Come chiama la difesa, l’atteggiamento in campo mai sfrontato o spocchioso, contrariamente ad altri suoi giovanissimi colleghi nel mondo.

La sua pronta reazione alle critiche esternategli nelle sue uniche 2 partite “normali” per un ragazzo di 18 anni. A questa età la maggior parte dei suoi coetanei è ancora indecisa se impostare il tiro su cerchio o quadrato…Lui è li che si rialza in silenzio, sostenuto da compagni che ormai credono ciecamente in lui. Le sue sue uniche 2 incertezze con Udinese e Sampdoria hanno fatto seguito a 2 grandissime prestazioni contro Bologna e Lazio.

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Poche parole ma tanti fatti.

UMILTA’:

“Il talento è dono. Il successo, un lavoro.”

Questo proverbio nostrano ben sintetizza la forma mentis del portiere di Castellammare. La reputazione che si è costruito in così poco tempo è frutto si di un dono, ma soprattutto della costanza del suo impegno e nel recepire i consigli. Mai una parola fuori posto. Mai un gesto di stizza.

Titolare inamovibile di una rosa che punta a tornare in Europa e con un peso sulle spalle ed elogi da ogni testata sportiva del mondo non lo hanno cambiato. Finire addirittura nel mirino del Chelsea di Conte e di altri top club a noi meno graditi (Juve), avrebbero lusingato chiunque. Lui invece con il suo “voglio il Milan” oltre a dare una risposta a Raiola e compagni, dimostra la dote che a questo Milan operaio servirà come il pane per tornare grande: l’umiltà.

TALENTO:

E poi c’è la parte tecnica. Ci sguazzano tutti. Telecronisti, opinionisti, compagni di squadra..tutti attoniti di fronte alle prodezze del giovane portierone che lo hanno eretto ad honorem “erede di Buffon”.

La parata su calcio di rigore alla prima di campionato contro il Torino è un affresco. Quei 3 punti sono suoi.

La supercoppa di Doha è un olio su tela. Rarissimo per giunta. La prima finale disputata a 17 anni contro la squadra più in forma del momento con un certo Buffon in porta. Le parate ai rigori sono opere d’arte.

E che dire delle prestazioni più recenti con Bologna e Lazio con le quali si è ripreso lo scettro?

Di questi 4 punti in 2 partite c’è molto di Gigio.

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L’arte ha un prezzo. Si sa. Ma un Modigliani tra i pali garantirebbe a questo Milan una sicurezza ed un’immagine non indifferente di fronte ai top club europei. E a ridosso del closing con i cinesi, quale modo migliore di festeggiare la nuova gestione societaria?

Ai tifosi l’obbligo si sognare, ai cinesi l’ultima parola.